Pastorizia e biodiversità: sentieri di gusto tra i monti Aurunci e Ausoni

A 25 anni dal Summit di Rio, la Biodiversità resta uno dei temi più attuali sul tavolo dello sviluppo, il destino dell’umanità è infatti legato a doppio filo a quello della varietà biologica presente sul pianeta. Lo sfruttamento e la protezione delle risorse naturali, le conseguenze delle scelte umane sull’habitat delle altre specie, degli ecosistemi e sulle condizioni dell’intero pianeta sono purtroppo allarmanti.  Dobbiamo ricordare tuttavia, che per decine di migliaia di anni, l’opera umana ha dato un contributo enorme allo sviluppo di varietà di piante e animali, selezionando, incrociando gli elementi selvatici, e accompagnando l’adattamento delle specie addomesticate e allevate ai diversi ambienti, man mano che l’uomo stesso vi si insediava, espandendo il proprio areale abitativo.

Le stesse dinamiche hanno accompagnato l’evolversi delle tecniche, dei saperi, delle culture e delle identità delle popolazioni: un patrimonio imprescindibile per la gestione responsabile, la conservazione, e addirittura per l’incremento della biodiversità naturale e dell’agro-biodiversità.

Il Lazio è una delle regioni più ricche di biodiversità. Nell’anno in cui la Giornata Mondiale della Biodiversità è dedicata ai giovani e al turismo sostenibile, vogliamo riconoscere e festeggiare l’importanza di camminatori, alpinisti, ciclisti, appassionati di montagna e vita selvatica, assieme a quella dei pastori. Di tutte le persone, cioè, che ancora vivono le montagne e i boschi del basso Lazio come patrimonio comune, proteggendone la bellezza e i delicati equilibri. E che, giorno dopo giorno, rischiano di non poter più portare avanti la propria attività a causa, anche, dell'eccessiva burocrazia.

I monti del basso Lazio sono percorsi da una rete di sentieri meravigliosi. Vi invitiamo a percorrerli, a piedi o in bici, nel pieno rispetto del loro splendido silenzio e della ricchezza naturale e paesaggistica che offrono. E a fermarvi nel punto ristoro del Rifugio del Monte Appiolo di Lenola dove potrete apprezzare la qualità eccellente dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento locale.

I pastori di APAC, protagonisti della conservazione di antiche razze di animali domestici (ovicaprini, equini, etc.) e con loro, del fragile equilibrio di un ecosistema a rischio tra stress climatico, urbanizzazione ed abusivismo, sono pronti ad ospitare e rifocillare i turisti, mostrando a tutti la vitalità di un sistema produttivo e di vita che -in tutto il mondo- è messo in crisi dalla distrazione delle istituzioni, e dalla concorrenza delle produzioni industriali, omogeneizzate e omologanti.

Programma della giornata

Appuntamento alle ore 8.00 in via Camposarianni a Lenona (LT), 50 metri dopo il Ristorante Appiolo

Si parte per l'escursione, per arrivare al Rifugio Monte Appiolo, dove dalle 12.00 in poi ci sarà la possibilità di pranzare con prodotti locali.
Da via Caposarianni, il percorso che parte alla sinistra, spalle al rifugio, prosegue in salita in un fitto bosco di carpini e lecci e giunge fino alla sommità di Vallefunnana dove c’è una grande cisterna. Da una deviazione, (si prende quella a sinistra), si giunge alla vetta di monte Appiolo. Per i più arditi la strada a destra, lungo l’ondulato crinale, conduce fino a monte Crispi, m. 802. Il percorso, dopo la fatica iniziale, offre un’ampia panoramica in particolare sulla zona di Fondi e sui rilievi ricoperti di boschi di monte Vele, monte Faggeto ed il caratteristico nucleo abitativo di Campodimele.

Note tecniche: il dislivello è di m. 449; la difficoltà medio-bassa. Si consiglia abbigliamento adatto per le escursioni in montagna (zaino, scarponcini con calzettoni, borraccia, cappello, impermeabile d’emergenza). Bambini e ragazzi devono essere accompagnati da un genitore.

La partecipazione all'escursione è gratuita. Il pranzo a pagamento.

Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie):
Paola De Meo 328-5686740 - Franco Mattei:  349-4622495

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