20 giugno: Giornata Mondiale del Rifugiato

"Chiunque nel giustificato timore d'essere perseguitato per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato; oppure chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole ritornarvi. "
(art. 1 della Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati, modificato dal protocollo del 1967)

20 giugno 2017 - Secondo l’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), nel 2016 ben 65,6 milioni di persone, in tutto il molto, hanno chiesto protezione come rifugiati nel nome della Convenzione di Ginevra. Di queste, la metà sono bambini.
Il Global Trends 2016, la principale indagine sui flussi migratori prodotta dall’Alto Commissariato, denota come questa enorme fuga di persone rappresenti un vero e proprio record fino ad oggi. “Il totale di 65,6 milioni è costituito da tre componenti principali. La prima è il numero dei rifugiati a livello mondiale che, attestandosi a 22,5 milioni, rappresenta il più alto mai registrato. Di questi, 17,2 milioni ricadono sotto il mandato dell’UNHCR, mentre i rimanenti sono rifugiati palestinesi sotto il mandato dell’organizzazione sorella UNRWA. Il conflitto in Siria rimane la principale causa di origine di rifugiati (5,5 milioni), ma nel 2016 il principale “nuovo” elemento è stato il Sud Sudan, dove la disastrosa interruzione del processo di pace ha contribuito alla fuga di 739.900 persone alla fine dell’anno (diventate, ad oggi, 1,87 milioni).

La seconda componente è rappresentata dalle persone sfollate all’interno del proprio Paese, il cui numero si è attestato a 40,3 milioni alla fine del 2016 (rispetto ai 40,8 milioni dello scorso anno). Gli spostamenti forzati all’interno di Siria, Iraq e Colombia sono stati i più significativi, sebbene tale problema sia presente ovunque e rappresenti quasi i due terzi delle migrazioni forzate a livello globale.

La terza componente sono i richiedenti asilo, persone fuggite dal proprio Paese e attualmente alla ricerca di protezione internazionale come rifugiati. Alla fine del 2016 il numero di richiedenti asilo a livello mondiale è stato di 2,8 milioni.

Tutto ciò si aggiunge all’enorme costo umano delle guerra e delle persecuzioni a livello mondiale: il fatto che 65,6 milioni di persone siano in questa situazione significa che in media, nel mondo, 1 persona ogni 113 è costretta ad abbandonare la propria casa – vale a dire un numero maggiore del 21esimo Paese più popoloso del mondo, il Regno Unito.”

I numeri non lasciano scampo. Ogni 3 secondi, una persona fugge dalla propria casa per salvarsi la vita, per cercare rifugio altrove. La Siria detiene il record per il maggior numero di sfollati, interni o all’estero: ben 12 milioni, due terzi dell’intera popolazione. Praticamente un intero Paese in fuga.

Nonostante questo, l’Europa continua ad alzare muri e molti Paesi a respingere chi cerca salvezza oltre i propri confini. In Italia, si stringono accordi con la Turchia o con la Libia per tenere i migranti lontani dai propri confini in condizioni più che disumane, senza il minimo rispetto dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra.

Oggi, giornata mondiale del rifugiato, molte sono le manifestazioni di supporto e sostegno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione dei rifugiati nel mondo ed in Italia. Qui gli eventi principali, legati alla campagna lanciata dall’UNHCR stesso, #WithRefugees. In particolare, l’evento di Roma vedrà protagonista Altrove, il ristorante sociale di Roma nato da un progetto del Cies Onlus - Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo – che, tramite MaTeMù, il centro di aggregazione giovanile, ha dato vita ad un percorso gratuito di formazione per diventare aiuto-cuoco, aiuto-pasticcere e operatore di sala-bar.

Tra gli altri, vi segnaliamo il “Bivacco Contro i Decreti Minniti e Orlando”: da Milano a Bologna, passando per Napoli, migliaia di cittadini si sono attivati per provare a ribaltare l'ordine del discorso, per affermare il valore di un accoglienza dignitosa, per costruire reti di solidarietà, quali unica possibilità di amplificare la voce del dissenso, contro i decreti Minniti-Orlando, contro l'approccio Hotspot e la negazione di diritti umani fondamentali.

Infine, ricordiamo che il GUS (Gruppo Umana Solidarietà), da sempre impegnato per i diritti dei migranti e dei rifugiati, organizzerà numerosi eventi in tutta Italia, tra cui a Formia (LT) “Col piede giusto” che prevede la realizzazione di una mostra fotografica  dal titolo “Oceano Mare” e un’installazione artistica, “Storia di un naufragio”, creata dagli ospiti del GUS Formia.

 

Foto | @Climatalk .In via Flickr