Brasile: denuncia dei movimenti sociali italiani contro la violenza del governo

Il Brasile sta assistendo ad un'escalation di violenza sempre più preoccupante, in particolar modo contro i movimenti sociali e i contadini, e in generale contro tutte le persone che vivono nella marginalità. Pubblichiamo il comunicato circolato dai movimenti italiani per denunciare questi atti violenti e repressivi (da parte di un governo ad interim che non è frutto di elezioni ma di un processo di 'impeachment' contro Dilma Roussoff), ed a sostegno del popolo brasiliano.

26 maggio 2017 - I movimenti sociali italiani esprimono una profonda preoccupazione per il rischio di una escalation di violenza in Brasile, dove l'illegittimo governo Temer, nato dal golpe parlamentare-mediatico-giudiziario contro la presidente Dilma Rousseff, ha schierato le forze armate contro i 200mila partecipanti della “Marcia della classe lavoratrice” del 24 maggio a Brasilia, soffocando con inaudita violenza la protesta contro le riforme neoliberiste in discussione al Congresso e per la convocazione di elezioni presidenziali dirette. Una vera battaglia campale in cui sono rimaste ferite oltre 50 persone, tra cui un militante del MST (Movimento Sem Terra, ndr), Clementino, che, ferito con un proiettile di gomma al volto, rischia di perdere la vista. E non solo: mentre l'esercito occupava le strade di Brasilia, la polizia militare del Pará commetteva l'ennesima strage contro i lavoratori rurali, assassinando 10 contadini. E quella di São Paulo portava avanti il progetto di pulizia sociale intrapreso dalla giunta del PSDB, espellendo, arrestando e aggredendo senza tetto e tossidipendenti nel centro della città.

Ripudiando con forza la repressione dei manifestanti da parte delle forze armate, vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà nei confronti del Fronte Brasile Popolare e a tutti i movimenti sociali del Paese, unendo la nostra voce alla loro protesta contro le selvagge misure di austerità proposte dal governo, dalla riforma del lavoro (che riconosce valore di legge a un qualsiasi accordo stipulato dal datore di lavoro con i suoi dipendenti, vale a dire riconosce al datore di lavoro il diritto di imporre le proprie condizioni senza che alcuna legge possa impedirglielo) alla devastante riforma del sistema previdenziale, che propone l'innalzamento dell'età pensionabile (a 65 anni) e l'aumento degli anni di contribuzione continuativa (49 anni), in un Paese in cui più della metà della popolazione, lavorando nel settore informale, non potrà mai accumulare i contributi necessari.

Facciamo inoltre nostro il grido dei movimenti sociali brasiliani “Fora Temer”, chiedendo le dimissioni del presidente golpista, il quale, incastrato da una registrazione audio da cui emerge chiaramente il suo consenso al pagamento di alcune tangenti, è stato incriminato dal Tribunale Supremo Federale per i tre gravi reati di corruzione passiva, intralcio alla giustizia e associazione a delinquere.

Consapevoli che il campo golpista è pronto a voltare le spalle all'ormai impresentabile Temer per costruire un'alternativa valida che gli consenta di vincere le prossime elezioni, esprimiamo il nostro appoggio alla lotta dei movimenti sociali e della classe lavoratrice per sconfiggere i golpisti, sospendere tutte le misure legislative che si stanno adottando contro il popolo e arrivare a un governo di transizione che convochi le elezioni presidenziali nell’ottobre del 2017. E sosteniamo la loro richiesta per la convocazione, nel 2018, di un'Assemblea Costituente che realizzi una profonda riforma politico-elettorale ed elabori, attraverso riforme strutturali di medio e lungo periodo (come la riforma tributaria, la riforma dei mezzi di comunicazione, la riforma agraria e la riforma del potere giudiziario) un nuovo progetto di Paese.

Insieme al popolo brasiliano, gridiamo allora: Diretas Já; Contras as Reformas Neoliberais do Governo Golpista!

Foto | @Danielle Pereira via Flickr

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Qui l'evento al quale saranno presenti rappresentanti di MST.