CFS: "Collegare i piccoli produttori ai mercati", i negoziati

22 giugno 2016L’8 e il 9 giugno scorsi, si è tenuta una riunione del gruppo di lavoro del CFS per discutere e trovare un accordo in merito a una serie di raccomandazioni sul tema:”Collegare i piccoli produttori ai mercati locali” allo scopo di presentarle, poi, per l’approvazione finale nell’ambito della 43a sessione del CFS, ad ottobre 2016. Obiettivo finale di questi dibattiti è permettere la definizione di raccomandazioni che possano essere applicate da tutti i governi membri delle Nazioni Unite.

Ai negoziati hanno partecipato attivamente diversi membri della campagna Hands on the land for food sovereignty, nell'ambito del CSM, fra cui Paola De Meo e Nora McKeon di Terra Nuova.

Il tema è di vitale importanza nel quadro del più ampio dibattito sul diritto al cibo e la sovranità alimentare, rispondendo  al tentativo di individuare e implementare politiche che possano davvero sostenere i piccoli produttori. Infatti, se è ormai un dato acquisito che la maggior parte dl cibo prodotto su scala mondiale proviene dall’agricoltura di piccola scala, poco o nulla si sa sui mercati informali nell’ambito dei quali avviene la maggior parte degli scambi.

Per documentare questo legame e per consentire un dibattito costruttivo al CFS sulla questione, i membri del Meccanismo della Società Civile (CSM) nel corso degli ultimi due anni hanno raccolto diversi casi studio e articoli sul tema, proveniente da ogni parte del mondo.  

A seguito di due giornate di intense trattative, la maggior parte delle posizioni sono state approvate (l’invito ai governi a colmare Il gap di dati relativo ai mercati locali e informali in modo da permettere una maggiore informazione per politiche più mirate; lo sviluppo di norme igienico-sanitarie per la sicurezza del cibo adatte al contesto della piccola produzione e del mercato locale; prezzi remunerativi per i piccoli produttori, ecc).

In particolare, la strategia posta in essere dal CSM si è concentrata soprattutto sull’ottenere il riconoscimento dell’importanza dei mercati locali, nazionali e regionali per i piccoli produttori e, quindi, in un'ultima istanza, per il diritto al cibo.

Più in dettaglio, nelle raccomandazioni si sottolinea quanto i mercati locali svolgano molteplici funzioni che vanno al di là del mero scambio di merci, offrendo uno spazio per l'interazione sociale e lo scambio di conoscenze. Non solo: questi mercati strettamente legati al territorio possono fungere da volano per la creazione dell’occupazione e dello sviluppo locale, sociale ed economico, sia nelle loro forme più strutturate che informali, offrendo una garanzia di maggiore flessibilità per i piccoli agricoltori e meno barriere all'entrata.