Guatemala: sciopero nazionale contro l'attuale situazione sociale e politica

L'attuale situazione socio-politica guatemalteca è tra le più gravi che il Paese abbia mai visto. Il clima di impunità è ai massimi storici e quasi tutte le istituzioni del Guatemala, nonchè tantissime realtà di diversi settori sociali, politici e commerciali, hanno indetto ieri uno sciopero nazionale contro questa congiuntura sociale e politica. Ci uniamo a queste realtà ed in particolare al PAMI, il Programma di Attenzione, Mobilitazione e Incidenza per l'Infanzia e l'Adolescenza.

20 settembre 2017 - La democrazia, in Guatemala, sta subendo, ora più che mai, un durissimo colpo: come abbiamo già scritto di recente, il Paese è devastato dalla corruzione, anche ai massimi vertici, e dalle conseguenti disuguaglianze sociali e povertà. Quasi tutte le istituzioni si sono dichiarate contro il Congresso della Repubblica che ha annunciato una deleteria Riforma del Codice Penale, e nonostante la Commissione Internazionale contro l'Impunità in Guatemala (CICIG), insieme al Procuratore generale, avessero dichiarato l'irregolarità della campagna elettorale che ha portato all'elezione di Jimmy Morales e denunciato i finanziamenti illeciti, il Congresso ha rifiutato di togliere al Presidente l'immunità parlamentare.

Di fronte a questa congiuntura sociale e politica, molte istituzioni e realtà di vario genere e settore in Guatemala hanno indetto, ieri, uno scioperto generale. Tra queste, anche il Programma di Attenzione, Mobilitazione e Incidenza per l'Infanzia e l'Adolescenza (PAMI), con cui Terra Nuova ha collaborato e che sostiene, ha manifestato la sua indignazione, unendosi allo sciopero generale.
In una nota circolata due giorni fa, il PAMI ha affermato: "Condanniamo fortemente i recenti avvenimenti, quali l'intenzione di debilitare il Ministero Pubblico e la CICIG, attraverso l'espulsione dal Paese del commissario Iván Velásquez; il diniego a ritirare l'immunità del presidente Morales, accusato di delitti elettorali; l'intento di legalizzare la corruzione ed il crimine attraverso l'approvazione della riforma del Codice Penale, assolutamente lesiva nei confronti della giustizia; la criminalizzazione permanente delle proteste dei cittadini."

In particolare il PAMI, che si occupa appunto di infanzia ed adolescenza, si dice particolarmente preoccupato per questa situazione, soprattutto per le conseguenze derivanti da una corruzione e degradazione socio-politica così dilagante:

  • nel 2016, oltre 2,7 milioni di bambine, bambini e adolescenti sono rimasti fuori dal sistema scolastico, senza avere alcuna possibilità di essere in qualche modo reinseriti;
  • su 100 bambine e bambini minori di 5 anni, ben 47 soffrono di denutrizione cronica. Vale a dire che 1,3 milioni di piccoli sono condannati ad una vita di malattie, povertà e morte.
  • tra il 2015 e il 2017, sono stati uccisi 1799 bambine, bambini ed adolescenti. Nel 2012 il Guatemala è stato considerato il secondo paese al mondo per la morte di giovani a causa della violenza.

Di fronte a questa drammatica situazione, che va al di là di ogni umanità, dignità e giustizia per la vita dei bambini e delle bambine, i quali spesso si vedono obbligati, per sopravvivere, ad ingrossare le fila della delinquenza, a vivere nell'insicurezza, e che in molti casi vanno incontro a malattie e morte, il PAMI non può tacere: "In qualità di corresponsabile per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, il PAMI si aggiunge alla voce nazionale di indignazione, repulsione e domanda sociale per un Guatemala degno per tutte e tutti".

E proprio in questo momento così critico, bisogna cogliere l'opportunità per "promuovere, proporre e difendere la trasformazione del sistema politico del Paese nella costruzione di un presente e un futuro coerenti con il rispetto della vita, dell'amore, della speranza e della dignità".