LGBTI: Educare alla diversità - Opinioni di un docente

18 maggio 2016 - Pubblichiamo la traduzione di un articolo scritto da Elvis Salvatierra, attivista LGBTI e docente in approccio di genere, apparso su "CentroAmerica diferente", il sito dell’omonimo progetto di Terra Nuova, insieme a RETE, ARCIGAY e quattro realtà espressione delle comunità della diversità sessuale dell’America Centrale.

Nella sua disamina della realtà universitaria ed educativa, Salvatierra pone l’accento sull’importanza della discussione del tema della diversità e del suo valore, sviluppando una riflessione in merito. Poiché la costruzione di una società veramente sviluppata e serena non può prescindere dal riconoscimento delle multiformi alterità.


 

“Per un anno ho lavorato come  docente di genere presso l'università di Managua, è stata un’esperienza che mi ha arricchito molto e che ha avuto una grande importanza per me, perché sono riuscito a portare nel mondo accademico riflessioni che promanano dall’attivismo femminista LGBTI e che ho condiviso con altri organismi dedicati alla difesa e al riconoscimento di altri modi possibili di essere  e di stare al mondo.

Presentare queste idee di fronte a studenti che vengono da un’educazione scollegata dal corpo e dal riconoscersi come esseri sessuati, è stata una sfida. E’ difficile entrare all'università riconoscendo le molteplici possibilità che abbiamo a disposizione nel vivere questo territorio che è il  nostro corpo, in uno spazio come quello accademico.

Come educatori ed educatrici, abbiamo la responsabilità di partecipare con idee, conoscenze e approfondimenti allo scopo di contribuire a trasformare l'immaginario dei nostri studenti a cui è stata negata la possibilità di vedere la realtà in modo diverso. Le aule dovrebbe essere luoghi in cui li individui appartenenti alla comunità LGBTI hanno il diritto di partecipare e di esprimersi liberamente senza dover nascondere le proprie preferenze o la rottura che hanno portato avanti rispetto alle categorie di genere imposte socialmente. Le persone che lavorano in questi spazi devono prendere posizione contro le aggressioni subite dalle e dagli studenti LGBTI. La scuola dovrebbe essere un luogo sicuro per tutte le persone, senza alcuna distinzione.

E' importante riconoscere che, pur avendo lavorato nel campo dell'istruzione, noi, come gli studenti, siamo stati istruiti in base alle norme che regolano il dover essere uomini e donne e che la misura del giusto e dello sbagliato non è uguale per tutti .

Le scuole sono fondamentali per modificare le idee su cui si sono costruite le coscienze dei cittadini e che sono servite a rafforzare atteggiamenti perversi di "machismo" e omofobia. E’ fondamentale la promozione dei diritti umani, di politiche preventive contro le molestie sessuali, e del rispetto della diversità come momento fondamentale di costruzione sociale che aumenta la qualità delle Università, come richiesta pressante della società contemporanea.

Fare della prospettiva di genere una categoria scientifica che affonda le sue radici nel femminismo è un compito che tutti i centri di formazione del Paese hanno in sospeso. Non si tratta solo di utilizzare un linguaggio includente, ma anche di approfondire il modo in cui l’appartenenza a un genere ci ha costruito lungo tutta la nostra vita come donne o cuomini e come e come ci ha ferito.

Un’educazione di qualità segnala, teorizza, pone domande circa i modelli tradizionali di essere uomo e donna, perché non esistono verità assolute; discute le differenze che ci sono tra gli studenti. A questo proposito, la promozione e il riconoscimento dei diritti della comunità LGBTI dovrebbe fare parte delle discussioni in classe, frantumando  gli stereotipi che rafforzano le fobie contro coloro che scelgono di respingere l'eterosessualità come l'unico modo di relazionarsi dal punto di vista erotico ed effettivo.

Ritengo necessario dare degli indizi agli studenti perché possano essere consapevoli che il mondo è vario, e che il rispetto per la diversità è un elemento fondamentale per costruire società democratiche e libere. Difficilmente potremo cambiare la società se nei centri educativi continuiamo a ignorare i vari modi in cui la cittadinanza si esprime, principio base della società sviluppate."