Nessuno è al di sopra della legge: i popoli indigeni dell'Ecuador contro l'impunità delle multinazionali

In Ecuador, la foresta amazzonica e le sue popolazioni sono state gravemente danneggiate e martoriate dalle attività estrattive della Chevron-Texaco. La Corte di Giustizia ecuadoriana ha emanato una sentenza che obbliga la multinazionale petrolifera a pagare 9,5 miliardi di dollari per i gravi danni provocati all'ambiente e alle oltre 30mila persone colpite da malattie, anche mortali. Ma il gigante del petrolio non vuole pagare, e dopo 25 anni di processi infiniti, i popoli indigeni vogliono che giustizia sia fatta e che termini il clima di impunità che protegge le multinazionali nel mondo.

17 luglio 2018 - Quale dovrebbe essere la priorità della giustizia? Difendere i diritti umani o gli interessi delle grandi aziende?

Nel 2013, la Corte Nazionale di Giustizia dell'Ecuador ha ordinato alla Chevron di pagare 9,5 miliardi di dollari per risanare i quasi 5mila chilometri quadrati di foresta amazzonica inquinati e per creare un programma di salute per gli oltre 30mila indigeni colpiti dalle nocive attività estrattive della compagnia.
Secondo la Corte, l'inquinamento era dovuto agli inadeguati e obsoleti metodi estrattivi di petrolio che la Texaco (oggi Chevron) aveva utilizzato tra il 1964 e il 1990.

Questo disastro ambientale è senza dubbio uno dei più importanti al mondo. Le terre, le acque, l'intero ecosistema, sono stati pesantemente danneggiati. Negli anni successibi, le popolazioni amazzoniche locali hanno dovuto fare i conti con numerose malattie, alcune mortali, in una percentuale nettamente superiore rispetto al resto del paese.

La Chevron, il gigante del petrolio, ha promesso di obbedire alla sentenza della corte. Tuttavia, dopo numerosi appelli e processi, la Chevron-Texaco si è rifiutata di pagare secondo quanto stabilito dalla sentenza. Anzi, la multinazionale petrolifera ha forzato le comunità colpite dai danni ad affrontare battaglie giudiziarie senza fine, e dopo 25 anni di processi, i suoi veleni continuano ad inquinare le terre amazzoniche e i fiumi, ed a causare malattie e morte tra gli abitanti dei villaggi.

Oggi, la situazione è ancora in stallo, ed è passata nelle mani della Corte Suprema Canadese, la quale, due mesi fa, ha chiesto alle persone colpite (riunite nella UDAPT - Unione delle Persone Colpite dalla Texaco) di pagare 350mila dollari canadesi per portare avanti il processo.

Ciò che chiedono i popoli riuniti in UDAPT è di cambiare i comportamenti di coloro che hanno in mano la legge: smettere di sostenere l'impunità delle multinazionali e mettere al primo posto la difesa dei diritti umani. Altrimenti, la stessa Chevron e tutte le grandi aziende come lei, continueranno ad essere una enorme minaccia per l'ambiente, per le persone e per la sopravvivenza del piante.

Per maggiori informazioni su questo importante caso e come sostenere la battaglia dei popoli di UDAPT: https://www.thecrowdversus.org/cases/chevron-oil-spill-in-ecuador/aff/8/