New Breeding Techniques: per la Corte di Giustizia Europea rientrano nella normativa OGM

La Corte di Giustizia Europea ha finalmente riconosciuto che le New Breeding Techniques debbano ricadere sotto la normativa che regola gli OGM. Una vittoria importante per le organizzazioni contadine e per i consumatori. Perchè no, le NBT non "fanno le stesse cose che fa la natura".
Ecco il comunicato di ARI e Crocevia.

26 luglio 2018 - Sentenza storica della Corte di Giustizia Europea: le cosiddette New Breeding Techniques, ovvero gli organismi prodotti con le nuove tecniche di mutagenesi, rientrano a pieno titolo sotto le normative che regolamentano gli Organismi Geneticamente Modificati. Sono state molte le lotte delle organizzazioni contadine che hanno condotto a questa decisione: riportiamo qui sotto il comunicati di ARI (Associazione Rurale Italiana) e Crocevia.


La decisione della Corte di giustizia dell’Unione Europea sui nuovi Ogm riconosce le ragioni dei contadini e dei consumatori

Roma, 25/07/18

Oggi la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha emesso l’attesa sentenza sulla natura giuridica dei nuovi Ogm: gli organismi prodotti con le nuove tecniche di mutagenesi non possono essere esclusi dal rispetto della legislazione Ogm vigente in Europa e, a maggior ragione, dalla legislazione vigente in Italia.
Rendiamo omaggio alla Confédération Paysanne e alle organizzazioni sociali francesi che hanno avvitato il processo che ha portato a questa decisione.
Secondo la Corte la direttiva sugli Ogm si applica ugualmente anche agli organismi ottenuti con tecniche di mutagenesi utilizzate in periodi posteriori alla sua stessa adozione.
“La decisione della Corte ha carattere fondante”, dichiara Antonio Onorati, membro del comitato di coordinamento di ECVC (membro di ARI e del coordinamento europeo ECVC). Niente di più chiaro: “di conseguenza le varietà ottenute per mezzo di tecniche e metodi di mutagenesi… devono ugualmente esser considerate come inquadrate nella nozione di “varietà geneticamente modificate” (decisione della Corte); sappiamo ora chiaramente quello che gli stati devono fare in questo ambito: applicare la legge. Questo richiede che il governo italiano riveda totalmente il decreto ministeriale recante l’approvazione del piano di ricerca straordinario… per lo sviluppo… delle biotecnologie e della bioinformatica… predisposto dal CREA”.
Ramona Duminicioiu, membro del comitato di coordinamento ECVC aggiunge: “con questa decisione le industrie biotecnologiche non potranno più sostenere che le NBT “fanno le stesse cose che la natura” ne potranno più tentare di raggirare contadini e consumatori”.
Riordiamo ancora una volta che la transgenesi o altre tecniche (genoma editing, etc.) provocano un numero rilevante di modificazioni genetiche impreviste (off target) che, come studi recenti hanno dimostrato, possono provocare danni irreparabili all’agricoltura, all’ambiente e alla salute, come ci ricorda Guy Kastler, membro del gruppo di lavoro sulle sementi di ECVC.
Continua Guy Kastler: La Corte è stata estremamente chiara “…questo non è il caso…” per cui questi organismi ottenuti possano essere esclusi dal campo d’applicazione della direttiva sugli OGM.
Noi, ed insieme a noi le organizzazioni di consumatori e la società civile non possono che ritenersi soddisfatti per i contenuti di questa decisione che sottolinea il rispetto del principio di precauzione, un principio fondamentale dell’Unione Europea.
Continueremo, insieme alle tante organizzazioni italiane che in questi anni hanno espresso la loro opposizione ad un’agricoltura e ad un cibo transgenico, a monitorare l’applicazione della
legislazione vigente e le decisioni del governo relative agli investimenti pubblici per la ricerca agricola – con buona pace della Senatrice Cattaneo - oltre che le modalità di sperimentazione e le misure di biosicurezza dei laboratori in cui queste sperimentazioni avvengono.
Chiediamo, inoltre, di essere consultati nel processo di riforma del quadro nazionale normativo per le sementi per poter adeguare la legge sementiera nazionale alla decisione odierna della Corte.

Contatti:
Guy Kastler – Gruppo Sementi, ECVC: +33 603945721 (FR)
Antonio Onorati – ARI - Comitato coordinamento ECVC: +39 3408219456 (IT, EN, ES, FR)