Senegal: la terra riconsegnata alle comunità rurali

3 maggio 2013 - 10.000 ettari riconsegnati dal governo senegalese alle comunità di Ndiaël, precedentemente assegnati alla società italiana Tampieri nell’ambito del progetto Senhuile-Senethanol.

E’ senza dubbio una vittoria, anche se non definitiva, che pone un punto fermo in una delle vicende di land grabbing forse più note in Italia, anche grazie all’impegno di Terra Nuova, e che ribadisce l’importanza delle lotte dal basso.

Il progetto Senhuile-Senethanol, infatti, ha avuto inizio nel 2010, con 20.000 ettari di terra espropriati allo scopo di  produrre bioetanolo per il mercato europeo a partire dalla jatropha. Un’iniziativa fortemente osteggiata dalla comunità internazionale che, grazie all’impegno di Action Aid, ha raccolto oltre 150.000 firme per fermare il furto dei terreni agricoli a danno delle comunità locali. Ma è stata soprattutto un’iniziativa osteggiata dai contadini che, nei 37 villaggi interessati dal progetto, si sono da subito organizzati per difendere la terra. Armati di bastoni, bloccavano i lavoratori che venivano ogni giorno, per conto della società, e li inducevano ad andar via.

Oggi, parte di quella terra è stata riconsegnata ai legittimi proprietari. L’assegnazione dei restanti 10.000 ettari avverrà solo a seguito della consultazione con le comunità implicate.

Alzare la voce per difendere i propri diritti, conviene.

 

 

Guarda anche il video di Terra Nuova: La Terra Trema.

Foto | Flickr@FindYourFeet