Tra Covid_19 e crisi politica, il Perù arriva ai 200 anni di vita repubblicana

A pochi giorni dall'inizio del 2021, anno del suo bicentenario di vita repubblicana, il Perù si lascia alle spalle un anno difficile, tra pandemia di Covid_19 (che ha già provocato oltre 36mila morti nel Paese) e tensioni politiche e sociali.

La crisi politica ha visto i momenti più tesi e violenti circa un mese fa, quando due giovani sono morti durante le proteste cittadine avvenute per le strade di Lima. Al momento sembra sia stata superata con l'ipotesi del mandato dell'ingegnere Francisco Sagasti, il terzo Presidente della Repubblica che il paese ha avuto finora quest'anno. Sagasti ricoprirà questo ruolo fino al 28 luglio 2021, quindi si tratterà in sostanza di un periodo di transizione. Il suo gabinetto dei ministri, guidato dal premier Violeta Bermúdez, ha ricevuto il voto di fiducia del Congresso quando ha presentando il suo piano di lavoro di fornte alla sessione plenaria del Congresso.

Il presidente Sagasti ha garantito che le elezioni generali si svolgeranno domenica 11 aprile 2021, giorno in cui il Paese eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica e un nuovo Congresso, che resteranno in carica nel periodo 2021-2026. Alla vigilia del festeggiamenti di fine anno, la campagna elettorale è ancora nella sua fase iniziale, ma già si intravedono i candidati e i loro colori di partito.

Persistono tuttavia le differenze di vedute tra il potere Esecutivo e quello Legislativo, soprattutto in relazione ad alcuni regolamenti che sono stati approvati dal Congresso, come i rimborsi dei contributi dati dai lavoratori all'Ufficio Nazionale di Previsione (ONP), che sono destinati ai fondi per le pensioni di vecchiaia. A far discutere c'è anche l'approvazione di una norma che abolisce il regime dei Contratti di Servizio Amministrativo (CAS) per i lavoratori del settore pubblico, con la quale questi lavoratori saranno completamente a carico dello Stato, con un conseguente aggravio sul bilancio nazionale.

Persistono anche le mobilitazioni e le proteste dei cittadini provenienti da diversi settori sociali ed economici del paese. Poche settimane fa è stata superata la crisi di un possibile sciopero dei lavoratori delle aziende agroindustriali, oltre che del settore dei trasporti minori (i cosiddetti autisti di autobus) che chiedevano la l'ufficializzazione della loro posizioni, cosa poi approvata dal Congresso della Repubblica.

Per quanto riguarda la crisi sanitaria, il Perù teme una seconda ondata di Covid_19. Se dovesse verificarsi, dovrebbe arrivare tra la fine di gennaio e il mese di maggio del 2021. La situazione è particolarmente delicata perché a gennaio comincerà a delinearsi la campagna elettorale, mentre a febbraio e marzo sarà al suo apiceo, in vista delle elezioni di domenica 11 aprile 2021. Il numero di casi positivi di Covid_19 nel paese è già in aumento. Alcune regioni, come Piura nel nord, registrano un incremento della percentuale di positività tra la popolazione. E almeno una dozzina di distretti di Lima ha riscontrato un aumento delle persone infette. Soprattutto, è già noto che il Perù sarà tra gli ultimi Paesi a ricevere il tanto atteso vaccino.

In questo contesto, l'anno 2021 è incerto sotto tutti gli aspetti: politico, economico, sanitario, sociale. L'assenza di leadership politica dagli ultimi governi, insieme alla generalizzata corruzione nella maggior parte delle istituzioni dello Stato, ha provocato nella maggioranza della popolazione disincanto e apatia nei confronti della classe politica .