"Aux armes citoyens! Siamo invasi!" Una lettera di Mamadou Cissokho

Le migrazioni ci sono sempre state e sono alla base dell'umanità. Dietro di esse, c'è sempre la ricerca della sopravvivenza e della preservazione della specie. Mamadou Cissokho, presidente onorario del ROPPA e leader carismatico dei movimenti contadini dell'Africa Occidentale, ci racconta in questo scritto un punto di vista interessante sul fenomeno migratorio, in cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità per la gestione della mobilità.

11 gennaio 2018 - L'anno nuovo ci ha regalato un bellissimo scritto di Mamadou Cissokho, leader contadino e presidente onorario del ROPPA (Rete delle organizzazioni di produttori e contadini dell'Africa Occidentale), che condividiamo con tutti, sul tema complesso e delicato delle migrazioni.


Andare da un luogo ad un altro costituisce la base stessa della creazione dell'umanità. Gli uomini si sono sempre spostati per varie ragioni e, di fatto, questo è all'origine della costruzione di società umane.

Allo stato selvaggio, gli uomini si spostavano alla ricerca d'acqua e di frutti per nutrirsi, ma anche per fuggire dagli animali feroci e preservare, quindi, la loro vita. Si trasferivano per sopravvivere.

Con la scoperta dei primi oggetti, c'è stata la prima tappa dell'evoluzione verso la nostra razza. Allora, gli uomini si trasferivano per organizzare la propria alimentazione (caccia, pesca, raccolta) ma anche per proteggersi contro le rivalità interne.

Con la scoperta del fuoco e del ferro, comincia l'era delle costruzioni ed una migliore organizzazione dei luoghi in cui vivere. Gli uomini non restavano più all'aria aperta e comincia a svilupparsi il desiderio di occupazione degli spazi. Tuttavia, in tutte le evoluzioni, tre preoccupazioni restano costanti: l'alimentazione, la preservazione della vita e la capacità di riprodursi.

Con la scoperta e lo sviluppo della scrittura e delle prime scienze astronomiche, geografiche, ecc., siamo passati all'era della costruzione dei mezzi di locomozione, prima fluviali, poi stradali con i carretti, e soprattutto ad un'era di curiosità che si è materializzata con processi di scoperte sempre più lontane. Quest'era è stata anche quella dello sviluppo del commercio e degli strumenti di scambio come la moneta.

L'evoluzione del nostro pianeta è avvenuta sulla base della ragione del più forte. I vinti o i più deboli cercavano sempre più di scappare per non sparire. Così, una parte del mondo chiamata Europa si è data il permesso di scoprire il resto del mondo e senza fare riferimento ad alcuna istituzione, dato che ancora non esistevano. In questa foga, gli europei sono arrivati da altri popoli, all'inizio, per pura curiosità, e poi hanno sviluppato strategie di appropriazione degli spazi scoperti e di ciò che contenevano. E in conclusione, hanno decretato i loro diritti di proprietà, come nell'esempio dello Zaire, proprietà del re Leopoldo II.

Popoli di scrittura, ci hanno lasciato manoscritti storici in cui hanno confermato di aver trovato delle persone cosiddette "senz'anima", hanno preso tutto ciò che hanno trovato e li hanno venduti a loro piacimento. Hanno creato delle regole tra gli stessi occupanti per gestire gli occupati. Hanno sviluppato la loro cultura negando quelle che trovavano sul posto, insegnando il loro linguaggio agli occupati, ecc.. E questo fino alla prima guerra mondiale, durante la quale li hanno mobilitati per difendere la loro libertà che hanno volontariamente deregolato perché sono loro che si sono dichiarati guerra. Dopodiché, è avvenuta la seconda guerra mondiale e si è ripetuto lo stesso scenario. E alla fine della guerra, hanno elaborano la Carta delle Nazioni Unite che non è altro che la Carta degli occupanti del mondo, e come corollario le "cosiddette" leggi internazionali per la circolazione, ecc.

Come cittadino ignorante, posso dire che tutto questo non mi riguarda, perchè non ero preoccupato, poiché tutto ciò che non è fatto con me nella mia libertà, lo considero come imposto.

Dalla dichiarazione della Carta delle Nazioni Unite fino all'indipendenza dei paesi africani, l'apartheid in Sudafrica è stato tollerato dal diritto internazionale e non è mai stato riconosciuto come un'occupazione di spazi e di risorse da parte di altri popoli.

Da tre decenni ormai, la questione è tornata. E' come se prendessimo un drago al centro del proprio corpo, lontano dalla testa e dalla coda. Ognuno lo prende dal punto in cui si trova, sviluppa le sue analisi e formula le sue proposte.

Tornando alla nostra analisi, è vero, la colonizzazione è stata ufficialmente fermata. I paesi di nuova indipendenza sono politicamente sovrani. La firma di ognuno di loro è uguale a quella degli Stati Uniti, della Francia, della Germanica, ecc.. Ma in capo all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ci sono quattro paesi che ne costituiscono il Consiglio di Sicurezza! L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC - WTO) che è stata negoziata tra gli Stati europei, in seguito all'Uruguay Round, è la sola istituzione internazionale ad avere un tribunale internazionale!

Le cittadine e i cittadini che costituiscono la gran parte dei candidati all'emigrazione, vengono da continenti che sono stati violati, umiliati, saccheggiati con la forza e ora con gli accordi internazionali. Le risorse di questi Stati continuano a essere dirottate verso banche e istituti finanziari in paesi che protestano contro l'immigrazione clandestina. Ad esempio, l'amministrazione Obama ha minacciato sanzioni nei confronti di qualsiasi paese che si rifiuti di fornire informazioni sui conti bancari nel proprio paese! Quale paese africano potrebbe chiedere la stessa cosa agli Stati Uniti?

Il monopolio delle industrie estrattive, la definizione degli standard e la gestione delle armi distruttive sono da qualche parte nel mondo dominato da chi sa chi e gestito da chi sa chi? La situazione della cosiddetta "democrazia" nel mondo ha la forma del camaleonte, la cui caratteristica consiste nel prendere ogni volta il colore del suo ambiente. L'orgoglio degli antichi conquistatori è difendere la globalizzazione. È reale ed è gestito da tutti e da ogni parte del mondo.

In tutto ciò, quali sono le nostre responsabilità, decisori, leader e responsabili a tutti i livelli, cittadini, esperti, dirigenti d'istituzioni, intellettuali? E' arrivato il momento di guardare in faccia la realtà. Lo sviluppo è responsabilità di ogni paese, di ogni regione e di ogni continente. Si realizza in base ad alcuni importanti fattori: le capacità di analisi, di definizione e d'orientamento delle politiche; i meccanismi l'implicazione inclusiva di tutte le parti in causa; la mobilitazione delle finanze interne, delle regole rigorose di controllo, di monitoraggio e di valutazione, ecc.. Cosa ne è di tutto questo, oggi, in Africa, da noi?

La Commissione dell'Unione Africana incaricata di monitorare la corruzione, ci ha informati nel 2015 che 50 miliardi di dollari viaggiano ogni anno fuori dai normali circuiti. Il 70% dei nostri esperti e quadri non torna da noi, e per di più sono il cardine delle istituzioni extra continentali che gestiscono le nostre risorse a vantaggio del loro sviluppo.

Se questi risultati non cambiano, dipenderemo sempre dalla volontà degli altri che utilizzano legalmente le risorse che abbiamo esportato illegalmente nelle loro case. Quindi, creiamo e perpetuiamo la disperazione che incoraggia i nostri giovani a partire per la pericolosa avventura della migrazione. Tutto sommato, dobbiamo essere sereni e umili, ma soprattutto corresponsabili, evitando di sognare che misure legali o militari impediranno questo disastro umano.

Lavoriamo insieme per la ripartizione delle ricchezze e del benessere ovunque e per tutti. La forza del povero è che non perde nulla perchè non ha nulla da perdere.

​Un racconto africano ci insegna che alla fine della creazione del Mondo, prima dell'inizio, Dio ha chiamato tutti gli animali della Terra per spiegargli che avrebbe suddiviso le responsabilità per un buon funzionamento dell'insieme. Ha quindi ripartito la gestione dell'acqua, del vento, del sole,... Dopo una lunga lista arriva l'attribuzione della responsabilità dello spostamento (la marcia e il volo). Quindi, l'igiene si è opposta con un rifiuto netto sostenendo che questa responsabilità debba essere lasciata al libero arbitrio di tutti, perché è solo in base a circostanze particolari che deve essere esercitata e senza chiedere il permesso perché è una questione di sopravvivenza! Dopo una lunga discussione, Dio le ha dato ragione e ha deciso di non dare questa responsabilità a nessuno e lasciare che tutti siano liberi!

Ciò che Dio non ha voluto gestire, non cerchiamo di gestirlo al suo posto!

​Al posto delle armi, prendiamo la solidarietà!


​Mamadou Cissokho