COP 21: la posizione dei movimenti contadini

26 novembre 2015 - Pubblichiamo un comunicato stampa di FIAN International sulla COP 21.

I movimenti contadini e i loro alleati reclamano la trasformazione dei nostri sistemi alimentari

Bruxelles/Paris/Ostende – Durante la COP 21, una grande mobilitazione di movimenti contadini di loro alleati, riuniti all’interno dell’Alleanza Europea Hands on the Land for Food Sovereignty (HOTL4FS), farà sentire le proprie rivendicazioni per una vera giustizia climatica. I partner dell’Alleanza, in particolare, reclamano una trasformazione radicale dei nostri sistemi alimentari verso modelli agro ecologici, respingono le false soluzioni climatiche dettate dall’agro-industria e richiedono un controllo democratico della terra e delle risorse naturali, in favore dei piccoli produttori.

Il sistema alimentare attuale è responsabile tra il 44 e il 57% del totale delle emissioni di gas serra [1]. Queste emissioni provengono principalmente dalle pratiche dell’agro-industria, e sono in particolar modo legate alle deforestazioni causate dall’espansione delle colture, ai metodi di produzione agro-industriale che dipendono dai carburanti fossili (petrolio, fertilizzanti, pesticidi, ecc.), all’allevamento industriale, al trasporto e alla conservazione delle merci, alla trasformazione e all’imballaggio degli alimenti e ai gas serra prodotti dalle enormi quantità di rifiuti alimentari.

“L’alimentazione è, quindi, una questione centrale per il clima, ed è tempo di agire per un vero cambiamento di paradigma dei nostri modi di produzione e di consumo, per andare incontro alla sfida climatica”, afferma Manuel Eggen di FIAN Belgium, membro dell’Alleanza Europea Hands on the Land. A questo proposito, i partner di HOTL4FS denunciano le false soluzioni messe in atto dalle imprese e da alcuni Stati per lottare contro il cambiamento climatico, come ad esempio l’agricoltura intelligente nei confronti del clima (“climate smart agricolture”), i mercati del carbone (REDD+) e l’iniziativa Blue Carbon. “Queste soluzioni false, proposte attraverso gli affari e basate sulle biotecnologie e il mercato, tendono essenzialmente a perfezionare e preservare il sistema alimentare industriale”, prosegue Manuel Eggen.

“La vera soluzione alle crisi climatiche non passa dalla conformazione al modello industriale, quanto piuttosto dalla trasformazione e costruzione dei nostri stessi sistemi alimentari locali”, dichiara Serge Peereboom del Mouvement d’Action Paysanne (MAP), membro belga di La Via Campesina, il più grande movimento contadino al mondo. “Questa trasformazione è fondata sulla produzione agro ecologica di cibo e su una rilocalizzazione dei nostri sistemi alimentari, attraverso le filiere corte tra produttori e consumatori”, prosegue Serge Peereboon, in riferimento alla Dichiarazione del Forum Internazionale sull’Agroecologia, che si è svolto dal 24 al 27 febbraio 2015 in Mali.

“Una delle principali priorità dei contadini per mettere in atto la transizione agro ecologica è quella di lottare contro l’accaparramento di terre e dell’acqua da parte delle imprese e dei governi, e di assicurare un accesso equo e un controllo democratico sulle risorse naturali” dichiara Seydou Traoré, membro della rete No-Vox Burkin, che porterà alla COP 21 la voce dei contadini del Sud. In questo senso, i movimenti contadini presenti a Parigi chiederanno a tutti di unirsi alla Convergenza Globale delle Lotte per la Terra e l’Acqua.

Per maggiori informazioni sugli eventi sostenuti dalla campagna Hands on the Land, leggere qui.

 [1https://www.grain.org/fr/article/entries/5101-souverainete-alimentaire-5-etapes-pour-refroidir-la-planete-et-nourrir-sa-population