Buone pratiche e semi di futuro al Cuba Café

Grande successo per l’evento Cuba Cafè che si è svolto il 19 e il 20 gennaio scorsi presso l’Hotel National a L’Havana, Cuba, in cui rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni pubbliche, private, delle associazioni internazionali e delle organizzazioni contadine di piccoli produttori si sono incontrati per uno scambio di conoscenze e buone pratiche per la produzione agro ecologica del caffè.

In particolare, sono stati resi noti i risultati degli scambi tecnici internazionali promossi da Terra Nuova Perù e dall'Istituto di Ricerca Agro-Forestale (INAF) di Cuba, nell'ambito del progetto MásCafé, cofinanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

Ecco l’incontro nel dettaglio:

Il primo giorno è stato affrontata la questione della costruzione di un sistema agroalimentare sempre più inclusivo, resiliente e sostenibile. Un tema caldo, soprattutto a fronte a una crisi alimentare, climatica e dei fertilizzanti senza precedenti unita alla necessità di evitare perdite e sprechi alimentari.

Centrale nel dibattito, è stato il ruolo assunto dall’agro-ecologia, come mezzo per raggiungere la sostenibilità degli agro-ecosistemi attraverso l’applicazione di concetti e principi ecologici che rafforzino la risorsa suolo ai fini della produzione di alimenti sani e agrobiodiversi con un riferimento del tutto particolare al  caffè prodotto nella parte orientale dell’isola di Cuba.

Nel corso della prima giornata di discussione, si è ragionato anche sui pericoli insiti nella filiera alimentare che comportano gravi rischi per i consumatori finali. In tal senso, è stata riconosciuta la centralità della sicurezza alimentare come attività trasversale e non negoziabile che si compone di diversi momenti (dalla programmazione, alla semina, fino alla raccolta e alla trasformazione del caffè) che vanno letti e interpretati nella loro complessità.

In agricoltura, le colture possono essere soggette a contaminazione in vari momenti. Per questo, è importante implementare buone pratiche di fabbricazione (BPM) e piani operativi di sanificazione standardizzati (POES). La formazione dei produttori su questi temi è fondamentale.

Al termine di questa discussione è stato presentato il manuale delle innovazioni agro ecologiche redatto da Dayamí Viltres e Carlos Román. Si tratta di un lavoro – dall’approccio agro ecologico -  centrato sulla sistematizzazione delle conoscenze tra Cuba e il Perù, in cui si prendono in considerazione anche le pratiche tradizionali e ancestrali per la produzione sostenibile di caffè speciali e di altre colture.

Cruciale, in tal senso, è stata la partecipazione di 12 rappresentanti di organizzazioni di produttori di caffè delle montagne orientali di Cuba, che hanno spiegato in che modo alcune pratiche ancestrali siano strategiche per ottimizzare e proteggere la produzione agricola, mettendola al riparo da varie problematiche esterne, con l’applicazione di pratiche  agroecologiche a tutti i livelli: dalla gestione produttiva, all'innesto, alla concimazione, alla conservazione del suolo fino all’uso di alcune leguminose utili per l’apporto di sostanze organiche al terreno.

Nel corso della seconda giornata dell’evento Cuba Cafè, Carlos Román Jerí di Terra Nuova Perù, ha parlato della "Caratterizzazione dei sistemi di produzione per determinare la qualità e la sicurezza dei caffè speciali nell'Est di Cuba".

Il focus, nell’ambito di questa presentazione, ha riguardato i risultati ottenuti dai sistemi di produzione delle aziende agricole che producono caffè speciali mediante pratiche agroforestali che prediligono la presenza di alberi autoctoni e alberi da frutto, con una menzione particolare all’albero di bucaru (Erythrina sp), che migliora la fertilità del suolo nelle piantagioni e arricchisce le proprietà fisiche, chimiche e biologiche del caffè.

Ne sono un esempio i caffè speciali prodotti da Edgardo Ferrer Rubio nella zona di San José, Guamá (che ha ottenuto il punteggio massimo – 85% - in termini di qualità); Fernando Galafet Almarales de Monjará, Las Boca (84); José Rivaflecha Infante di San José, Guamá (83,5).

Nell’ambito di questa presentazione, Geo Cuba ha sottolineato l'importanza della georeferenziazione delle piantagioni di caffè per progettare la tracciabilità e monitorare le diverse attività agronomiche.

Nel corso dell’evento, un momento del tutto particolare è stato quello dedicato alla "Degustazione del caffè, analisi fisica e sensoriale dei diversi campioni, discussione, caratteristiche dei campioni", di Juan Lázaro, assaggiatore peruviano, che ha sottolineato i risultati ottenuti dall'identificazione dei piantagioni di caffè speciali e la varietà delle loro sfumature di sapore: caratteristiche che valorizzano il sistema agroalimentare.

Infine, i produttori di caffè speciali hanno ricevuto un riconoscimento - con la consegna di forbici e seghe da potatura – che li aiuteranno nell’attuazione delle buone pratiche di produzione e igiene. I riconoscimenti sono stati consegnati dal team di professionisti dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) Cuba: Luigi Partenza, Sergio Ledezma e Roberto Giuliotto. Inoltre, ciascuno dei partecipanti ha ricevuto manuali di innovazioni agroecologiche in cui sono descritte  12 procedure per migliorare la coltivazione del caffè e di altre colture  e sono state inoltre predisposte 9 schede tecniche per i produttori, per l’implementazione di fertilizzanti organici e tecniche di produzione.

Un ringraziamento particolare va all'Istituto di ricerca agro-forestale – INAF, con il Dott. Ramón Ramos Nava, Idalmis Acosta e il capo dell'INAF, Pedro Pablo Henry; e Sergio Ledezma, consulente dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo - AICS Cuba, che hanno lavorato alacremente per la buona riuscita dell’evento.  Inoltre, si ringrazia l'Hotel Nacional, interessato ad acquistare i prodotti freschi direttamente dai piccoli produttori dell'est di Cuba, per la promozione di cibo sano e una filiera corta.