Kinshasa, Terra Nuova al Festival del cibo tradizionale e locale: “mangiare locale per migliorare il mondo”

Si sta svolgendo in questi giorni (dal 23 al 24 giugno) a Kinshasa (RDC) il primo Festival del cibo tradizionale e locale  dall’eloquente slogan “Manger local, grandir le monde”. Come sempre Terra Nuova è in prima linea in questo importante appuntamento organizzato dalla Copaco (Conféderation Paysanne du Congo), in collaborazione con il Comité National de promotion de l’agriculture familiale.

 Il Festival è articolato in momenti di approfondimento sul tema della sovranità alimentare e sulla necessità di sostenere e promuovere la produzione contadina locale come risposta, da un lato ai problemi della dipendenza agricola del Paese dall’estero, dall’altro ai problemi della malnutrizione, soprattutto infantile.

Il Festival ha previsto anche momenti di visite a spazi e espositivi (stands) dove si possono gustare e acquistare prodotti locali dei membri della rete di Copaco.

Fabiola Podda e Piero Confalonieri, in missione nel Paese per conto della nostra organizzazione, hanno seguito il Festival e i suoi momenti seminariali, che sono stati introdotti dal presidente della Copaco, Nathanaël BUKA MUPUNGU.

“Il festival - ha dichiarato il presidente Buka Mupungu - vuole essere un momento di riflessione e di costruzione delle alternative per la promozione della salute attraverso il cibo”, perché “mangiare bene significa essere in buona salute”.  

Il Festival inoltre intende promuovere la decolonizzazione alimentare: i consumi alimentari oggi nel Paese sono infatti condizionati dai modelli occidentali che stanno contribuendo alla scomparsa dell’alimentazione tradizionale e dei metodi di produzione tradizionali ed essa può essere attuata solo attraverso un lavoro continuo di sensibilizzazione della popolazione.

Il contesto nutrizionale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) è attualmente preoccupante: circa 27 milioni di abitanti delle zone rurali soffrono di insicurezza alimentare acuta; 43% dei bambini di meno di 5 anni, cioè un bambino su due, soffre di malnutrizione cronica e/o di ritardo nella crescita; più del 70% della popolazione congolese vive in situazione di crisi. Infine, con un indice della fame di 39.0 registrato nel 2021, la RDC si posizione al 112° posto su 116 paesi censiti.

Il prof. Théophile MBEMBA, nella sua relazione: “Les Aliments traditionnels et locaux alternatives crédibles à la problématique de bio-fortification pour une alimentation saine et Equilibrée” ha messo l’accento sul fatto che esistono alternative possibili oggi, sperimentate in varie parti del mondo per rispondere al problema della fame e della malnutrizione, come gli alimenti bio-fortificati (OGM), ma esiste una strada più semplice, economicamente e culturalmente adeguata per garantire alla popolazione un’alimentazione ricca ed equilibrata, ed è la promozione dell’alimentazione tradizionale che garantisce il bisogno nutrizionale delle persone.

L’agricoltura familiare può ancora giocare un ruolo fondamentale perché l’RDC garantisca la vita delle persone delle persone nei suoi bisogni fondamentali, a partire dal cibo. Essa inoltre può rispondere ai problemi posti dal cambiamento climatico, recuperando un rapporto equilibrato con la natura e con il suolo. A questo proposito, il prof. ELEKO NDENGO Nestor, nella sua relazione “Le défi de la domestication des plantes traditionenelles présumés biopesticides et la place des semences locales”, ha sottolineato come l’utilizzo di alcune piante presenti nel territorio possa aiutare ad arricchire il suolo e a combattere i parassiti senza l’uso di pesticidi chimici.

La prima giornata del Festival ha visto la presenza del Ministro dell’agricoltura e della pesca congolese, a coronamento dell’importante lavoro di advocacy svolto dalla Copaco. Inoltre ha evidenziato l’importanza dell’alleanza tra società civile, università e piccoli produttori per un lavoro comune verso la sovranità alimentare.