Le donne Shawi, produttrici ecologiche in Perù, sulla rivista Leisa
8 febbraio 2016 - Le donne sono al centro del numero odierno di Leisa, rivista trimestrale peruviana che da vent’anni si occupa di piccola produzione agricola familiare. Dodici storie di contadine che hanno scelto l’agro-ecologia per garantire l’autosufficienza e la sostenibilità alimentare delle loro famiglie e comunità, preservando gli ecosistemi in cui si svolgono le loro vite. Dal Perù alla Bolivia, fino alla Patagonia, dodici storie in cui le donne, attraverso la scelta agro ecologica, hanno raggiunto l’autonomia economica vedendo pienamente riconosciuti i propri diritti di cittadine. Non stupisce, quindi, che nel giornale uno spazio particolare sia stato riservato anche alle donne Shawi, socie della Cooperativa Kampu Piyawi accompagnata da Terra Nuova nel progetto “Promuovere un sistema di certificazione biologica partecipata per produttori amazzonici nelle regioni di Loreto e Ucayali”. Una storia raccontata da Maria Poggi, responsabile strategia di genere per Terra Nuova in Perù, che avevamo proposto qualche mese fa e che, oggi, è stata pubblicata – in lingua spagnola – anche sulla rivista Leisa. Con orgoglio, pubblichiamo nuovamente l’articolo della nostra cooperante per ringraziare lei e soprattutto le donne Shawi del meraviglioso lavoro che stanno facendo. Continuate così!
Il 26 Settembre 2015 è stato un giorno speciale per le donne socie della Cooperativa Kampu Piyawi. E' stato il giorno in cui è stato loro riconosciuto ufficialmente di essere produttrici ecologiche. La Cooperativa Kampu Piyawi nasce per iniziativa di un gruppo di famiglie indigene del Perù, in maggioranza di etnia Shawi, che si dedicano all’allevamento di pesce di specie autoctone della selva amazzonica e di altri prodotti locali come cacao, mais e banane.
Nella cerimonia pubblica avvenuta pochi giorni fa nell’auditorium dell’Università Nazionale Autonoma della provincia di Alto Amazonas, nella regione di Loreto in Perù, sono stati consegnati ventotto Certificati di Garanzia del processo di valutazione di conformità della produzione agroecologica, mediante il Sistema di Garanzia Partecipativo. Il certificato avrà la durata di dodici mesi e sarà rinnovabile annualmente. Delle ventotto persone premiate, sei sono donne indigene di etnia Shawi, socie della Cooperativa Kampu Piyawi (COOPAKP), accompagnata da Terra Nuova nel progetto “Promuovere un sistema di certificazione biologica partecipata per produttori amazzonici nelle regioni di Loreto e Ucayali”.
Il progetto, iniziato nell’agosto 2014, terminerà nell’agosto 2016 con l’obiettivo di introdurre un processo di produzione e certificazione agroecologica alternativa tra le popolazioni indigene di una parte dell’Amazzonia peruviana. Gli Shawi sono una delle molte etnie indigene dell’Amazzonia del Perù che tradizionalmente vive in piccoli gruppi familiari nei bacini dei fiumi Paranapura, Cahuapanas e Huallaga, affluenti del grande Amazonas o Rio delle Amazzoni. Gli Shawi, anche chiamati Chayahuita, oggi sono un popolo di ventimila persone che tradizionalmente pratica un'agricoltura del cosiddetto “taglia e brucia”, aprendo spazi nella foresta per coltivare i tre prodotti principali della loro dieta alimentare: banane, yuca e mais. A questi prodotti si aggiungono la cacciagione e il pesce di fiume.
Negli ultimi vent’anni anche il popolo Shawi è passato attraverso cambiamenti radicali, che hanno portato a un peggioramento delle condizioni di vita, a più alti indici di povertà, ad essere vittime di abusi da parte delle molte imprese minerarie e del legname, ufficiali o meno, che mettono in pericolo la conservazione e il possesso dei loro territori ancestrali. L'aumento e la concentrazione della popolazione in comunità, l’inquinamento dei fiumi, l’allontanamento degli animali verso aree non popolate del bosco, sono altri fattori che hanno provocato conseguenze negative sull’ambiente e l’ecosistema su cui si basa il loro ciclo di vita.
Da un decennio si sta cercando di sensibilizzare questa popolazione sui temi della protezione del bosco, della biodiversità e del valore incommensurabile che ha l’Amazzonia nel sistema mondo. La sopravvivenza del popolo Shawi dipende dal mantenimento di un ecosistema in cui tutto è interconnesso: specie umana, animale e vegetale. Per questo è importantissimo introdurre processi di sensibilizzazione ambientale, di gestione delle risorse naturali e di attuazione di buone pratiche ecologiche che permettano alla popolazione di conservare il proprio territorio e allo stesso tempo di garantire un livello di vita dignitoso mediante attività economiche di basso impatto ambientale e sostenibili nel tempo. E' necessario quindi introdurre il concetto dell’allevamento accanto a quello predatorio, che oggi in foresta rappresenta ancora il metodo principale di procurarsi il cibo, e il concetto di cooperazione come forma adeguata per condurre attività produttive che singolarmente nessuno avrebbe la possibilità di sviluppare per mancanza di risorse.
Terra Nuova lavora da diversi anni nella regione amazzonica peruviana e con le famiglie indigene, per far sì che queste pratiche di vita siano fatte proprie dalle stesse popolazioni, e siano fondate sull’agricoltura e l’allevamento familiari perché la famiglia, allargata ai parenti più stretti, o i cosiddetti clan familiari, è il modello di organizzazione della società Shawi. Nella famiglia Shawi sono le donne le principali responsabili dell’agricoltura, e che si occupano di coltivare i principali prodotti dopo che l’uomo ha preparato il campo. Inoltre le donne si occupano anche dell’allevamento di animali come galline, polli e anche pesci in vasche. Gli uomini si dedicano ancora alla caccia, anche se meno frequentemente, che li porta a camminare nella selva anche per intere settimane lasciando alle donne la gestione dell’unità produttiva. E le donne dimostrano ancora una volta di essere all’altezza, di essere capaci, di essere le sagge conoscitrici delle differenti specie di piante e animali, del ciclo del tempo e fasi lunari, dei riti e delle pratiche agroforestali. Le donne sono quelle che sanno esattamente frequenza e dosi di cibo da dare ai pesci che allevano nelle vasche al lato della loro casa. Sono quelle che rimangono nello spazio fisico domestico e che si prendono cura dei figli trasmettendo loro conoscenza e saperi. Ancora una volta le donne, qui come nel resto del mondo, dimostrano di poter essere l’elemento fondamentale del processo di cambiamento di un’intera famiglia, se non di un'intera comunità sociale.
Le sei donne socie della COOPAKC che hanno ottenuto i certificati come produttrici ecologiche hanno dimostrato la loro voglia di emergere, di essere leader, di contribuire al benessere delle loro famiglie e del loro popolo. Le donne Shawi possono essere orgogliose di poter consumare e vendere il proprio pesce sapendo che è un prodotto sano, nutriente ed ecologico.
Oggi, raccontando di loro, le vogliamo celebrare e anche ringraziare.