Nuova Alleanza del G8: Il parlamento europeo contro il colonialismo agricolo.

9 giugno 2016 - “Il programma del G7 a favore della sicurezza alimentare in Africa ha sbagliato scommettendo sull’agricoltura intensiva e di larga scala” ha concluso il Parlamento Europeo in un rapporto adottato il 7 giugno scorso a larga maggioranza a proposito della Nuova Alleanza per la Sicurezza Alimentare e la Nutrizione (NASAN) del G8. E’ la prima volta che si assiste alla presa di posizione ufficiale da parte di un’istituzione contro questo tipo di partenariato pubblico-privato.

 “Abbiamo già fatto l’errore dell’agricoltura intensiva in Europa, non dobbiamo riprodurla in Africa, poiché questo modello distrugge l’agricoltura familiare e riduce la biodiversità » ha avvertito Maria Heubuch del Gruppo Verde.

In particolare, gli eurodeputati chiedono ai Paesi del G7 di non sostenere più gli OGM, osannati nell’ambito della NASAN come risposta a molti problemi. Attualmente, ad autorizzare ufficialmente le colture e la commercializzazione degli OGM sono solo tre Paesi africani (Sud Africa, Burkina Faso, Sudan) ma molti paesi membri dell’Alleanza, tra cui Ghana, Malawi e Nigeria stanno già cambiando le proprie regole legislative interne per consentirli.

Un altro problema sottolineato dal rapporto è, poi, il rischio di land grabbing. Il partenariato pubblico-privato, infatti,  per garantire la sicurezza degli investimenti privati sostiene il diritto fondiario. Peccato, però, che in Africa,” il diritto fondiario sia l’eccezione e non la regola, in un contesto in cui la proprietà agricola funziona sulla base del diritto d’uso e del diritto consuetudinario”, ricordano gli autori del dossier. "Occorre, dunque, rispettare le differenti forme di proprietà per non mettere in pericolo le piccole produzioni”. Un approccio che rimanda chiaramente alle direttive FAO sulla governante della terra.

Infine, altro tasto dolente riguarda il principio della privatizzazione dei semi. Nel continente africano, più del 90% degli agricoltori vive dello scambio e della coltura di questi. Un sistema che consente loro di mantenere “una certa indipendenza rispetto al settore sementiero commerciale”.

“Se la Nuova Alleanza non rimedierà ai gravi problemi osservati, l’UE dovrà ritirare il proprio sostengo a questa iniziativa”, ha affermato Maria Heubuch anche se, nel testo, il punto di vista appare più sfumato richiamando a una generale necessità di “rimediare a tutte le lacune della NASAN”.

Fonte |Farmlandgrab

Foto | Flickr@Mediaprod