"Shoot to kill": scontri in Nicaragua sempre più gravi

Continua l'escalation di morti e feriti in Nicaragua. Sia la Commissione Interamericana dei Diritti Umani che Amnesty Internation hanno pubblicato documenti che riportano la gravissima situazione in cui versa in Paese. L'ultima rappresaglia, solo 2 giorni fa, in una manifestazione pacifica di supporto alle mamme dei molti giovani uccisi, ha visto almeno 8 morti e oltre 60 feriti. Chi, come Terra Nuova, è stato ed è a fianco della gente del Nicaragua non può che piangere queste morti e deplorare lo scontro in atto e l’assenza di uno spazio di dialogo e negoziazione.

1 giugno 2018 - Il 19 maggio, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), al termine di una visita di alcuni giorni in Nicaragua, aveva emesso una dichiarazione sulla situazione del rispetto dei diritti nel Paese, con giudizi molto duri verso il governo che non aveva vigilato per il loro rispetto e per "l’uso eccessivo della forza" da parte della polizia nella gestione delle protese che dal 18 aprile stanno sconvolgendo il Paese. In quella sede, la CIDH attestava la morte di 76 persone, il ferimento di altre 868 e l’arresto di 438 manifestanti. Il documento (scaricabile qui) si concludeva con delle raccomandazioni, soprattutto in riferimento alla importanza del tavolo di dialogo nazionale che in quel momento era attivo, con mediazione della Conferenza episcopale. Dopo quattro sessioni però quel tavolo è saltato e sono proseguite le proteste e la repressione.

Il 29 maggio, Amnesty International ha presentato un documento titolato “Shoot to kill. Nicaragua’s strategy to repress protest” in cui si denunciano sparizioni, esecuzioni extragiudiziarie e l’uso di gruppi armati di civili come gruppi d’urto contro i manifestanti.

Il 30 maggio, che in Centroamerica è celebrato come Giornata della Mamma, è stata una tragica giornata. L’opposizione aveva chiamato ad una manifestazione pacifica nella capitale, Managua, per ricordare le madri dei giovani uccisi nei giorni precedenti; infatti la gran parte dei morti sono giovani e giovanissimi. La manifestazione, invero assai affollata, è stata attaccata da civili armati che hanno sparato alla folla. Il titolo del report di Amnesty International, benché reso noto qualche giorno prima, aveva previsto questa modalità: “Sparare per uccidere”. Il bilancio del tutto provvisorio è di almeno 8 nuove vittime mortali e 63 feriti, in gran parte da colpi d’arma da fuoco.

Si teme una escalation dello scontro, poiché al momento non appare all’orizzonte uno spazio di dialogo o una apertura per la negoziazione, che è sempre il modo migliore per affrontare situazioni di contrapposizione così delicate e complesse. Il Parlamento Europeo sta discutendo una risoluzione sul tema, ma i tempi della diplomazia appaiono troppo lenti davanti ad uno scenario di violenza che potrebbe incrementarsi.

Chi, come Terra Nuova, è stato ed è a fianco della gente del Nicaragua non può che piangere queste morti e deplorare lo scontro in atto e l’assenza di uno spazio di dialogo e negoziazione.


​Foto: © Wilmer López per il report di Amnesty International "Shoot to kill"