Approvato al Senato il ddl contro il caporalato

2 Agosto 2016 - Le battaglie per veder legalmente riconosciuto (e punito) il caporalato, portate avanti da lavoratori, sindacati, associazioni e diverse realtà che ogni giorno lottano per il diritto ad un lavoro rispettato e giustamente retribuito, hanno finalmente raggiunto un primo, importantissimo step.
Ieri 190 senatori hanno approvato il disegno di legge contro lo sfruttamento dei lavoratori, un fenomeno criminale che, in ambito agricolo, secondo i dati di Coldiretti e Flai-Cgil1, coinvolge ogni anno circa 400 mila lavoratori e lavoratrici. "Si tratta di un intervento organico che rafforza le norme penali - ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - e introduce strumenti operativi necessari, come ad esempio il piano di accoglienza per i lavoratori stagionali."

Tra le principali novità del ddl (dal sito del Mipaaf), emergono sicuramente l'ampliamento della "rete del lavoro agricolo di qualità" (che includerà non solo le aziende agricole, ma anche gli sportelli unici per l'immigrazione, le istituzioni locali, i centri per l'impiego e gli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura e i soggetti abilitati al trasporto di persone per il trasporto dei lavoratori agricoli) ed un piano congiunto di interventi per l'accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli (il cui obiettivo sarà tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori ed evitare lo sfruttamento ulteriore della manodopera anche straniera). 

"Per la prima volta si decide di estendere le finalità del Fondo di cui alla legge n. 228 del 2003 in tema di vittime della tratta anche alle vittime del delitto di caporalato," si legge ancora sul sito del Ministero, "considerata la omogeneità dell'offesa e la frequenza dei casi registrati in cui la vittima di tratta è anche vittima di sfruttamento del lavoro."

Infine, il disegno di legge interviene anche sul piano repressivo, riscrivendo il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Un passo importante nella difesa dei diritti umani in Italia, che, come scrivono Marco Omizzolo (InMigrazione) e Marco Pacciotti (Forum Nazionale Immigrazione PD) su L'Unità, ci permetterà di "uscire dal Medioevo": "ci impegneremo a verificare che quella che sicuramente appare una ottima legge non resti lettera morta e venga applicata con rigore a tutela dei lavoratori e delle tante aziende oneste che in tutta Italia producono senza sfruttare."

 

Photo credit: Left

1. Coldiretti, Eurispes, Agromafie. 3° rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, 2015; Oss. Placido Rizzotto, Rapporto Agromafie e Caporalato, FLAI CGIL