Máxima Acuña: ancora sotto attacco la contadina peruviana che difende la sua terra

20 settembre 2016 - L'accaparramento delle risorse naturali è una delle sfide più grandi sulle quali oggi contadini, pescatori, piccoli allevatori, popolazioni rurali e popoli indigeni sono costretti a confrontarsi quotidianamente. E Máxima Acuña de Chaupe è sicuramente un simbolo di queste lotte: una donna indigena peruviana che si batte, come Davide contro Golia, contro la compagnia mineraria Yanacocha, tentando di resistere alla forza del super progetto Conga, in Perù, finalizzato a estrarre oro, argento e altri materiali preziosi.
La sua battaglia è talmente importante e significativa, che il 19 aprile scorso Maxima ha ricevuto il prestigioso premio Goldman, insieme ad altri 5 attivisti di tutto il mondo, per quanto riguarda la difesa dell'ambiente.

Ma da quando la lotta di Maxima è cominciata, la sua vita non è stata certamente più la stessa: continue minacce, attacchi, perfino citazioni in tribunale con l'accusa di usurpare un terreno che, di fatto, è di sua proprietà.

"Ma l’impresa mineraria Yanacocha torna ad esprimere tutta la sua aggressività contro la famiglia della donna." scrive Giovanni Ferma (amico di Terra Nuova ed attivista per i diritti umani) sul suo blog. "Nella giornata di domenica un ingente numero di guardie private assoldate dalla miniera ha approfittato della situazione temporanea di isolamento di Maxima e suo marito per distruggere le coltivazioni della famiglia. Nel compiere quest’operazione, che l’impresa ha definito pacifica, Maxima ha subìto forte violenza tanto da rimanere ferita. Il personale della Yanacocha, al termine della devastazione, si è ritirato. La donna è stata soccorsa solo grazie a un poliziotto che, in un passaggio di routines, è giunto vicino alla casa della famiglia e attraverso il suo telefono ha potuto lanciare l’allarme. Maxima è stata ricoverata al centro medico più vicino, dove è giunta dopo quattro ore di viaggio, riportando colpi su tutto il corpo."

Messaggi di supporto arrivano anche dalla stessa Goldman Environmental Foundation, che afferma "Denunciamo ogni atto di violenza perpetrato contro Ms. Acuña e la sua famiglia, e sollecitiamo la Newmont, la sua società sussidiaria, e i suoi appaltatori di lasciare la famiglia Acuña de Chaupe vivere in pace nella sua proprietà. Alla luce della sua decisione di non sviluppare il progetto minerario Conga nell'imminente futuro, reiteriamo la nostra richiesta affinchè la Newmont rimuove immediatamente il personale di sicurezza  che circonda la proprietà di Ms. Acuña".

Ancora dal blog di Giovanni Ferma: "Dopo pochi mesi dalla consegna del premio, calati i riflettori della stampa internazionale, Maxima è stata attaccata. La donna che aveva vinto il premio Goldman prima di lei, l’hondureña Berta Caceres, fu uccisa l’anno dopo averlo ritirato. Nessun premio può assicurare la tutela dei difensori ambientali senza la vigilanza costante di una massa critica diffusa su tutto il pianeta. Per questo è possibile aderire alla campagna di pressione verso il colosso nordamericano attraverso questa petizione."

 

Foto: The Goldman Environmental Prize