Acqua, cultura, territorialità presso la popolazione indigena Shawi del fiume Sillay (2011)

Questo testo ha l’obiettivo di presentare un’approssimazione alle interrelazioni esistenti tra acqua, cultura e territorialità per la popolazione Shawi o Kanpu Piyapi del fiume Sillay, nell’amazzonica regione Loreto del Perù. A partire dal caso specifico, si intende sottolineare la necessità di considerare i valori collettivi che la risorsa idrica rappresenta per i popoli indigeni, al momento di formulare politiche,
norme, programmi o altre azioni.

Con più di 20.000 appartenenti, gli Shawi rappresentano uno dei gruppi etnici più numerosi dell’Amazzonia peruviana. L’acqua, nelle sue diverse forme e stati, è una componente importante della loro cosmovisione e dell’identità culturale. In questo stesso senso, la disponibilità e l’uso dell’acqua per il consumo, per la cura, la pulizia personale, le pratiche di sussistenza, la navigazione e altre attività, è prodotto della generosità delle ‘madri’ (entità tutelari) e degli spiriti della natura; al contrario, i
disastri naturali sono prodotti dalla violazione di norme e di codici di condotta che regolano le relazioni sociali (quindi, tra le persone) e quelle del gruppo con l’ambiente naturale circostante.

Così come per l’utilizzazione delle terre comunitarie, l’accesso alla risorsa idrica è connesso alla condizione di ‘comunero’, e quindi implica diritti d’uso e obblighi di tutela e rispetto di tali risorse. Attualmente, si stanno producendo drammatiche alterazioni delle fonti d’acqua: erosione degli argini dei fiumi, sedimentazione e conseguente perdita di profondità degli stessi, inquinamento e diminuzione dei corpi d’acqua e delle forme di vita in essi presenti, soprattutto di quelle –come i pesci- che rappresentano fonti di sussistenza della popolazione Shawi. A fronte di queste accelerate dinamiche, e con la consapevolezza che questi cambiamenti hanno un’origine antropica, la popolazione
Shawi del bacino del fiume Sillay, con le organizzazioni locali alla testa, sta adottando regolamenti d’uso delle risorse naturali e in particolare di quelle idriche. L’effettiva loro applicazione da parte della gente dei villaggi è una sfida, ma anche una necessità. Questi impatti colpiscono infatti direttamente la vita quotidiana di tutti quelli che vivono nel fiume e del fiume.

Ai problemi con origine locale, si sommano le decisioni a livello governativo, riguardanti l’esecuzione di progetti di infrastruttura o di sfruttamento delle risorse naturali, che hanno e avrannno conseguenze sulle fonti d’acqua e sul contesto ambientale del fiume Sillay. Si tratta, in particolare, di progetti di vie di
penetrazione terrestri e di estrazione di idrocarburi dal sottosuolo, il cui sviluppo risponde ad una visione dello sviluppo dove l’acqua è considerata un bene eminentemente economico, minimizzando la diversità e ampiezza di valori che questa possiede per il popolo Shawi e i popoli indigeni in generale.

La presente pubblicazione è la sintesi adattata e tradotta in italiano, del libro “Agua, Cultura, Territorialidad. El pueblo Shawi del río Sillay” che presenta i materiali della ricerca antropologica svolta tra il 2010 e il 2011, con un lavoro di campo consistente in incontri collettivi e interviste individuali con la popolazione di quattro comunità indigene Shawi ubicate nel corso alto, medio e basso del fiume
Sillay. La modalità di lavoro usata, è stata quella di ricostruire la dimensione della territorialità, facendo disegnare agli abitanti una mappa della zona, segnalando habitat e classificazioni ‘etnobiologiche’, toponimi e ubicazione di corsi d’acqua ecc. In questo modo si innesta poi un recupero delle conoscenze e il dialogo tra generazioni, tra saperi e culture.

La pubblicazione in italiano è scaricabile qui di seguito.